Nell’ambito del superbonus (come in molti altri), il ricorso all’arbitrato offre il vantaggio, quantomai rilevante, di definire in tempi celerissimi qualsivoglia controversia che possa sorgere sul tema in oggetto.
Dato il complesso meccanismo del superbonus, il quale tocca profili interdisciplinari, riconducibili tanto al condominio quanto alla sfera individuale dei singoli condòmini, è sicuramente consigliabile che la clausola compromissoria (atto o parte di esso con cui le parti si accordano nel devolvere ad arbitri le controversie che si dovessero venire a creare tra loro su una specifica materia) comprenda anche tali tematiche e, in quanto tale, venga sottoscritta da parte di tutti i soggetti coinvolti, nessuno escluso.
Volendo qui tralasciare gli aspetti più specifici della tematica, occorre ricordare solo che, in quanto tale, l’arbitrato va distinto dalla mediazione. Quest’ultima, infatti, consta di un procedimento che, coinvolgendo direttamente le parti nella rappresentazione delle rispettive pretese ed esigenze, tende a giungere alla risoluzione tramite una interazione diretta, facilitata da un conciliatore; viceversa, nell’arbitrato si assiste ad un vero e proprio giudizio, basato su una procedura specifica demandato ad un “giudice privato” chiamato a pronunciarsi per definire la controversia.