
Acque agitate sulla documentazione da allegare per i bonus 110%: un autorevole intermediario (Deloitte) chiede ai professionisti che asseverano la documentazione un filmato che immortali i luoghi e gli interventi in corso.
Nonostante il Consiglio superiore dei lavori pubblici esiga soltanto semplici fotografie, ci si è posto il quesito concernente la differenza tra fotografia e filmato. Dal punto di vista teorico il dubbio è facilmente estinguibile, in quanto basta una ripresa con il telefono per rispettare la necessità e l’urgenza di documentazione.
Vale a dire che un filmato, anche breve, è considerato più veritiero se paragonato ad un’immagine statica.
Nonostante ciò dal 2010, il Codice civile ha affermato la validità di entrambe le riproduzioni “informatiche”. Nell’edilizia, nel momento in cui è stato posto il problema riguardante la necessità di dare una data specifica ad un edificio, è stata evidenziata come strumento di prova la fotografia.
La fotografia costituisce la dimostrazione delle condizioni dell’immobile, facendo riferimento ovviamente al periodo in cui è stata scattata la descrizione statica. Nel 1990 è stato stabilito con la legge n.241 l’accesso ad altri documenti al fine di ottenere maggiori informazioni, quali una copia di un “fuori onda” di una intervista televisiva oppure una riproduzione magnetica di una riunione di un Consiglio comunale.
È evidente come l’utilizzo degli apparecchi elettronici sia oggigiorno sempre più diffuso: si tratta di strumenti con i quali è possibile effettuare vere e proprie riprese che permetto di definire meglio il contesto in cui si sono svolti determinati episodi; registrazioni che vengono utilizzate anche come strumento difensivo e didattico.
Il Codice civile definisce tali riprese come “riproduzioni meccaniche”, attraverso le quali vengono, quotidianamente, tutelati molto lavoratori come tassisti, medici e forze dell’ordine.
Per tutti questi fattori è possibile sottolineare come il video abbia una maggiore capacità di convincere rispetto ad una semplice fotografia; la ripresa dinamica è più globale, dando l’idea di una verità che la fotografia riesce a provare solo in misura minore.