Il condominio proprietario di un locale a piano terra, può installare e utilizzare una canna fumaria per l’esercizio della sua attività di ristoratore.
Per poter comprendere quali requisiti siano richiesti e quali conseguenze comporti quanto appena detto, occorre verificare, innanzitutto dove viene installato l’impianto: è vietata la sua installazione qualora questa crei turbativa al decoro dell’edificio di particolare pregio o munito di una sua linea architettonica.
Successivamente è necessario analizzare se il regolamento di condominio fissi o meno determinati divieti o obblighi sulla cui base si può ritenere vietata una tale opera.
Detto ciò, il nodo va sbrogliato sulla base della norma che stabilisce che ciascun partecipante può servirsi della cosa comune senza alterarne la destinazione e senza impedire agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo i loro diritti.
Riportando, infine, la norma appena enunciata, alla situazione pratica in esame, si può affermare che l’appoggio di una canna fumaria al muro comune perimetrale di un edificio condominiale individua una modifica della cosa comune conforme alla destinazione della stessa, che ciascun condomino può, quindi, apportare a sue cure e a sue spese, sempre che non impedisca l’altrui paritario uso, non rechi pregiudizio alla sicurezza dell’edificio e non ne alteri il decoro architettonico.