
Facendo seguito ad una lite tra condomini, una recente sentenza ha ricordato che il decoro architettonico non è un concetto legato semplicemente al gusto o all’estetica quanto piuttosto al raffronto oggettivo dell’opera in contestazione con l’intero edificio e con la sua originaria struttura. In sostanza, quindi, l’apprezzabilità dell’alterazione del decoro deve tradursi in un pregiudizio economico che comporti un deprezzamento sia dell’intero fabbricato che delle singole porzioni in esso comprese. Sotto tale profilo, ovviamente risulta determinante tener conto dello stato estetico del fabbricato al momento in cui l’innovazione viene posta in essere.