
Il verbale assembleare è, fondamentalmente, un resoconto di quanto avvenuto in assemblea e attesta le votazioni dei condomini sui vari punti oggetto di deliberazione. La legge non prevede specifiche regole sulla formazione del verbale, né dal punto di vista formale, né dal punto di vista sostanziale (dei contenuti). È, tuttavia, possibile individuare alcuni elementi che sono indispensabili affinché l’atto possa adempiere alla propria funzione e che, se mancanti, possono generare l’invalidità delle delibere o della riunione stessa:
- Data, luogo e ora della riunione
- Indicazione della convocazione (prima o seconda), fondamentale per
individuare i quorum costitutivo e deliberativo
- Indicazione dei quorum
- indicazione del presidente e del segretario della riunione
- attestazione della correttezza della convocazione
- dichiarazioni dei condomini
- resoconto delle votazioni, con specificazione nominale dei condomini, astenuti, contrari e favorevoli (non indispensabile purché siano indicati gli appartenenti alle altre due categorie). Questa previsione, così integrata dalla giurisprudenza, ha lo scopo di garantire la massima trasparenza delle votazioni e di verificare la genuina espressione del consenso, al fine ultimo di ricostruire le origini del processo deliberativo e accertare la validità delle determinazioni assunte.
L’assenza di questo elemento all’interno del verbale genera l’annullabilità della delibera eventualmente assunta.
- indicazioni delle decisioni assunte in relazione alle varie delibere
L’importanza del verbale in quanto documento risiede nel fatto che esso offre una prova presuntiva dei fatti che afferma essersi in essa verificati. Di conseguenza, spetta al condomino che impugna la deliberazione assembleare provare che quanto scritto nel verbale non risponde, in realtà, al vero.