Attraverso gli interventi di edilizia libera è possibile rimuovere le cosiddette “barriere architettoniche”. Un esempio importante di questi interventi riguarda l’installazione degli ascensori interni agli edifici, così come i servoscala o le rampe di accesso.
A norma del d.m. 2 marzo 2018, non occorre alcuna autorizzazione per effettuare interventi di installazione, riparazione, sostituzione, e messa a norma di queste apparecchiature.
Allo stesso modo sono libere le operazioni sopradette se riguardano dispositivi sensoriali, apparecchi sanitari, impianti igienici e idrosanitari riferiti a persone disabili.
Discorso un po’ diverso va fatto, invece, in relazione ad interventi esterni che implichino l’alterazione della sagoma dell’edificio e, in particolare, per questi interventi è prevista una previa autorizzazione paesaggistica a causa della loro maggiore invasività.
Infine, è riconosciuta ai disabili la possibilità di installare in piena autonomia determinati strumenti facilitatori di cui necessitano nel caso in cui il condominio non abbia proceduto entro 3 mesi all’abbattimento delle barriere architettoniche intralcianti o si sia rifiutato di farlo, in seguito ad una richiesta in tal senso da parte di persone portatrici di handicap.